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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

venerdì 27 maggio 2016

«Credo che nessuno di voi abbia davvero voglia di accontentarsi, ma non tutti trovano chi glielo sa far vedere»

L'autore è Gilberto Borghi, nato a Faenza all'inizio degli anni 60, insegna Religione.
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«Bene, ragazzi, questa è l'ultima volta che ci vediamo». "Nooooo, prof. ci dispiace!!». «Anche a me, sono sincero, sono stato molto bene con voi. L'augurio che vi voglio fare è che fra qualche anno, quando ci rivedremo (perché tanto in giro ci si becca di sicuro!) possiate essere un po' più felici di oggi». Il grazie è generale, ma si scorgono le voci di alcune ragazze: «A me basterebbe essere anche solo un po' più felice di mia madre!». «Oddio, più felice! Non lo so prof. Già pensare che la scuola finisce mi mette più ansia che felicità». Oppure: «No, prof. non spariamo troppo in alto. A me basterebbe trovare un lavorino». Dove a farmi effetto sono le parole "basterebbe" ed "ansia". A diciannove anni! Possibile?
Poi mentre ci alziamo per rientrare in aula Giulia mi raggiunge davanti al gruppo. «Prof. io la devo ringraziare. Davvero. Io non gliel'ho mai detto, ma lei mi ha fatto conoscere una persona molto importante per me». «Ah, grazie Giulia, mi fa piacere e chi sarebbe?». «Si ricorda in seconda quando ci portò a conoscere le suorine davanti alla mia scuola media?». «Ah, sì, certo! Le domenicane di clausura». «Ecco, se la ricorda suor Mabel? Quella giovane, messicana, che ci raccontò la sua storia?». «Sì, certo! Gran bel tipo». «Ecco, io è da allora che ogni tanto vado lì e faccio due chiacchiere con lei. Mi piace un sacco e mi fa bene». «Stai pensando di farti suora?». «Ma no, prof.!!», e sorride. «È che Mabel è una che non si è accontentata. E cerca sempre il modo per essere felice sul serio. E si vede che lo è. A me è una roba che mi sta qui!», mentre si da due colpetti di indici sullo sterno. «E io ho imparato un sacco da Mabel e da lei, che non è vero che nella vita ci si deve accontentare».
Mi sono venuti i goccioloni, ma mi sembrava davvero troppo e mi sono trattenuto. E le ho detto: «Credo che nessuno di voi abbia davvero voglia di accontentarsi, ma non tutti trovano chi glielo sa far vedere. Mi fa molto piacere che Mabel possa aiutarti a vedere quanta bellezza hai dentro di te». Ecco perché non lascio la scuola. 

Da articolo pubblicato su VinoNuovo.it

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