Contatti

Amici di Mariele cooperativa sociale onlus | Vicolo Parco sud 2 | 40018, San Pietro in Casale (BO)

mail: segreteria@amicidimariele.it | tel (+39) 051810126 | cell e sms (+39) 3472884249 | whatsapp (+39) 3472884249 | P. IVA e Cod. Fisc. 03311391209

_____________________________________________________________________________________________________________

testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

sabato 20 agosto 2016

Adolescenza: il segreto di ogni modello educativo è avere sempre un approcio ottimista

Adolescenza in famiglia: come aiutare i genitori ad affrontare un periodo difficile per i propri figli

L’età dell'adolescenza dei propri figli si presenta per molti genitori come una situazione di grande incertezza e di preoccupazione.


Tuttavia, se viene vista come una fase normale e naturale della vita dei propri ragazzi, e soprattutto se si è ben preparati ad affrontarla, può essere la giusta occasione per considerarla come un periodo di sfida e di crescita personale per tutta la famiglia.

Adolescenza: un libro per aiutare e orientare i genitori
Il libro scritto dalla Dott.ssa Teresa Artola González, Situazioni quotidiane dei tuoi figli adolescenti, (traduzione italiana dal plurieditato libro spagnolo Situaciones cotidianas de tus hijos adolescentes) è una guida di riferimento fondamentale che aiuta a capire meglio gli adolescenti e le situazioni che ruotano attorno a loro.
In questa opera si affrontano alcune delle situazioni e dei problemi quotidiani più comuni con i quali si trovano a doversi confrontare molti genitori. Si illustrano ad esempio le caratteristiche dello sviluppo di un adolescente e quali sono i principali problemi tra i 12 e i 16 anni. Il libro si compone di sei capitoli e offre alcuni orientamenti a fini pedagogici, per mettere in pratica quello che si legge, con alcune raccomandazioni bibliografiche per approfondire la materia.
Il primo capitolo riassume le trasformazioni degli adolescenti e definisce questa tappa come un processo, non come un problema. Partendo da questo principio, l'autrice spiega questa tappa come un primo passo di transizione verso la maturità, verso lo sviluppo personale del carattere e della personalità per la ricerca di una propia identità che porti a configurare il progetto di vita dei futuri adulti. I genitori devono affrontare questo processo con serenità, pazienza, ascolto ed unione.
Nel secondo capitolo si affronta il tema della comunicazione tra genitori e figli, che diventa problematica nel periodo dell’adolescenza. L'autrice descrive quali possono essere le reazioni dei genitori e le soluzioni davanti ai problemi che derivano proprio dalla mancanza di comunicazione. Allo stesso tempo offre varie soluzioni per risolvere le difficoltà di comunicazione tra genitori e figli.
Il terzo capitolo è centrato sul tema del tempo libero. Secondo l’autrice, l’ozio non ha cehe vedere con la pigrizia. Bisogna impararae ad usare il tempo libero per fare attività ricreative, ludiche ma anche di formazione. Il tempo libero deve essere usato con responsabilità e criterio. Inoltre è bene abituare i giovani ad aprirsi agli altri con generosità.
Nel quarto capitolo si riflette sul tema dell’amicizia durante l’adolescenza. L'autrice spiega che gli amici hanno un grande peso in questo periodo e possono essere di contrappeso all'influsso paterno. Allo stesso modo, segnala che l'adolescenza è la tappa della nascita della vera amicizia ed offre chiavi affinché questo processo sia adeguato, insegnando ai figli a sviluppare abilità sociali e comunicative.
Nel quinto capitolo si affrontano i problemi che preoccupano maggiormente i genitori, offrendo suggerimenti preziosi per risolverli, come ad esempio intuire il sorgere di certe problematiche e prevenirle.
Nell'ultimo capitolo infine l'autrice si concentra sui valori e sulle virtù, come la sincerità, l'obbedienza, la responsabilità, gli ideali e la sobrietà.
Il segreto di ogni modello educativo è avere sempre un approcio ottimista
Il libro offre una guida di consultazione e di orientameno molto efficace, con un contenuto ben spiegato ed ordinato. La sua lettura è agile e, grazie ai suoi consigli pratici, è un'opera di riferimento che ogni educatore e padre dovrebbe consultare con i propri figli. Ogni tema è affrontato sempre con un punto di vista ottimistico, ma allo stesso tempo realista, offrendo modelli educativi utili per orientarsi nel mondo attuale e che possono essere concretamente adattati a ogni situazione reale, partendo però dal punto che la conoscenza dei propri figli è fondamentale per intevenire con successo sui loro problemi e sulle loro inquietudini.


(*) Carmen María Martínez Conde è laureata in Sociologia e ha un Master in Matrimonio e Famiglia

venerdì 12 agosto 2016

Esperienze di scuola parentale: "La didattica nel casolare una nuova scuola media"

A Nibbiaia la “Alberelli” da un’idea di Nicola e Sara: autogestiti e autofinanziati
Tre anni di corso, obiettivo 15 iscritti.

Il racconto dei due ex cooperatori




Nibbiaia (Rosignano Marittimo, Livorno)

In mezzo agli alberi del “Casolare Alberelli” di Nibbiaia è nata un'idea che sta muovendo in questi giorni i primi passi, mirando all'attivazione nel mese di settembre: la “Scuola Media Normale Alberelli”, una scuola parentale autogestita e autofinanziata dai genitori improntata a nuove metodologie formative.
L'idea nasce da Nicola Scarpellini e da sua moglie Sara Filucchi, proprietari del “Casolare Alberelli”, con un passato nella cooperazione internazionale in America Latina, spinti in questo percorso dalla loro bambina di 11 anni Isola, che a settembre inizierà la prima media proprio qui. «Grazie alla rete dei nostri contatti che ci hanno aiutato a concretizzare questa idea, insegnanti, accademici, formatori, in particolare Luca Mori, filosofo e formatore dell'Università di Pisa che sarà il coordinatore dell'intero progetto, abbiamo pensato alla creazione di questa scuola parentale che è resa possibile dalla legge italiana - spiega Nicola Scarpellini – crediamo che l'età di passaggio dalle elementari alle medie sia particolarmente sensibile e che i bambini abbiano bisogno di avere uno spettro di conoscenze sempre più ampio e approfondito per orientarsi con spirito critico in un mondo complesso. Non abbiamo creato una “campana di vetro” per i bambini ma una vera e proprio scuola con le sue regole e il suo rigore, aperta però a una pluralità di discipline e metodologie». Nel programma si trovano corsi di programmazione informatica, astronomia e fisica, storia delle religioni, educazione ecologica e ambientale . «Tutti i moduli formativi saranno tenuti da insegnanti universitari che hanno una particolare esperienza anche con i bambini – spiega Sara Filucchi – e ai moduli di formazione canonica affiancheremo queste lezioni con una metodologia partecipativa e integrata, grazie ai piccoli numeri con cui ci confronteremo. Non siamo una scuola privata, ci autofinanzieremo con i genitori che condivideranno ognuno una quota per gli stipendi degli insegnanti, anche se alcuni interverranno gratuitamente, e per le ordinarie spese di gestione». L'aula a disposizione è un'ampia sala dalle grandi vetrate che si affaccia dalle colline al mare ma l'intera area del casolare con i suoi 40 ettari sarà un'aula allargata. «Speriamo di arrivare ad una quindicina di iscritti. Alcuni genitori che ci hanno contattato sono interessati a singoli moduli formativi che abbiamo predisposto e questa sarà una ulteriore possibilità, per chi non se la sentisse di provare l'intero triennio delle medie da noi. La scuola statale purtroppo si confronta con una mancanza di risorse cherende impossibile l'attivazione di esperienze di questo genere, per questo ci siamo chiesti come potevamo intervenire, riflettendo sul futuro di Isola e su come un giorno si confronterà con i suoi strumenti con il mondo che la circonda» conclude Sara Filucchi.
Per informazioni: cell 338 828 125

sabato 6 agosto 2016

“Tu sei veramente un grande dono per noi”

“Tu sei veramente un grande dono per noi”

E’ il messaggio da trasmettere sempre ai figli.Per rassicurarli sulla certezza del nostro amore per loro


Vuoi che tuo figlio non gridi quando fa i capricci? Parlagli con calma e con un volume di voce normale, esprimendo il tuo disaccordo con il suo comportamento e chiedendogli di dire quello che sente, senza gridare. Se lo rimproveri alzando la voce peggiori la situazione.
Non si può chiedere a un bambino di fare qualcosa che i genitori non fanno. L’educazione è efficace quando i genitori sono coerenti e cercano di vivere per primi quello che chiedono ai figli.
I bambini si sviluppano nella relazione con i genitori e con le persone da cui si sentono amati. Per questo badano alle aspettative nei loro confronti, per cercare di accontentarle e continuare così a ricevere amore e apprezzamento. Noi adulti comunichiamo quello che ci aspettiamo dai figli non solo con le parole, ma anche con i gesti, il tono della voce, gli sguardi, la vicinanza o la lontananza fisica, elementi che è bene saper gestire in funzione di una comunicazione incoraggiante e ottimista. “Tu sei veramente un grande dono per noi” dovrebbe essere uno dei messaggi trasmessi senza parole al bambino.
E’ quindi importante imparare a vedere il mondo con gli occhi dei bambini, per comprendere quali aspettative trasmettiamo loro, e per correggerle, eventualmente, se ci accorgiamo che sono esagerate, o centrate su noi stessi anziché sul bene del figlio. Infatti per una sufficiente-discreta (non pretendiamo troppo dai genitori…) educazione dei figli è utile ragionare su se stessi, sulle proprie convinzioni e sulle aspettative che si nutrono. Da lì si può costruire un percorso più centrato sulla figlio che sui genitori.
Comunque è bene sempre rassicurare i figli sulla certezza del nostro amore per loro, indipendentemente dal loro modo di comportarsi. Il che non significa assecondare capricci e vizi.
L’educazione incontra anche difficoltà, dubbi, paure, oltre alla gioia e ai momenti di chiarezza di idee. Bisogna dire che il clima emotivo e mediatico induce a esagerare i problemi. Non che non ci siano, ma non sono sempre così gravi come la suggestione suggerisce. 
Avvertiamo un mondo sempre più complesso, difficile e pericoloso e vorremmo delle ricette sicure che ci risparmino troppi errori.
“Ho paura che mio figlio non riesca, che possa cadere nell’anoressia o nella tossicodipendenza, ho paura che mia figlia rimanga incinta, che mio figlio metta incinta la sua ragazza”. Ma non esistono ricette; la strada è quella della formazione, del confronto con altri genitori e della fiducia nel proprio compito educativo.
C’è anche la tendenza a considerare malattia quella che invece è una comune manifestazione a una certa età e in un determinato momento di crescita. Ci rivolgiamo allora allo psicologo, al medico, allo psichiatra. Un comportamento problematico è vissuto come qualcosa di straordinario, che ha bisogno della consulenza di un professionista esperto.
È vero, non è facile tracciare un linea precisa di divisione tra normalità e malattia, tuttavia psicologi e consulenti familiari tranquillizzano i genitori: sì, possono presentarsi aspetti patologici nella mente e nel comportamento del bambino e dell'adolescente, ma non sono così diffusi come sembra. La maggior parte delle difficoltà che si presentano nei figli vanno affrontate nell'ambito della normale educazione.
Consideriamo inoltre che nell'età dello sviluppo, il bambino e il giovane hanno una buona capacità di adattamento alle situazioni, quindi i comuni errori nell'educazione in cui cadono genitori ed educatori, non vanno vissuti come tragedie e non causano danni irreversibili, come la paura e il senso di colpa possono indurre a pensare.

Articolo tratto da : www.comunicareinfamiglia.com