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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

venerdì 14 ottobre 2016

"Punire non serve a nulla" Parola del Dott. Novara

"Punire non ha nulla a che vedere con l'educazione. Le punizioni sono elementi estranei ai processi educativi e non hanno nessuna chance di favorire davvero la crescita dei nostri figli. Meglio puntare sulla buona educazione, sulle mosse giuste e sull'organizzarsi bene"

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“Siamo sicuri che l’atto di punire c’entri con l’educazione e con la libertà? Le punizioni mortificano senza dare risultati efficaci”. Questo il pensiero del Dott. Daniele Novara, fondatore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti e docente all’Università Cattolica di Milano. Secondo Novara quando un adulto si serve di punizioni per esercitare il proprio ruolo educativo fa solo del male. Perché i bambini hanno bisogno di sentirsi accettati e accolti. Anzi urla o minacce possono compromettere il loro sviluppo emotivo, minare l’autostima e far perdere fiducia nei confronti delle figure di riferimento.
“Al bambino, immaturo per antonomasia, si stanno chiedendo oggi prestazioni esagerate” – ha sostenuto Novara, attualmente impegnato nella raccolta di materiale per una pubblicazione sulla punizione. Attraverso immagini e testimonianze riportate, in merito al litigio e alla punizione ha spiegato “come sia normale che i bambini litighino nonostante per anni nel mondo si sia andati avanti con l’idea che non si debba farlo.” “Il principio cardine dell’educazione è l’organizzazione – ha continuato Novara – la capacità di strutturare confini e autonomie secondo la fase psico-evolutiva corrispondente. Dai 0 ai 10 anni il bambino è abitudinario e ha la necessità di avere consuetudini che si ripetono. Non è necessario dare delle spiegazioni”.
Ma cosa fare se un bambino non rispetta le regole? “È necessario seguire innanzitutto tre principi chiave. In primis devono essere chiare: una regola ha bisogno al massimo di cinque parole, altrimenti il bambino entra in confusione. Devono poi essere condivise da entrambe i genitori e infine devono essere coerenti con l’età; l’infanzia ha bisogno di regole chiare e condivise, gli adulti, più vicini all’età adulta, hanno bisogno di una negoziarle”.
Per imparare a vivere e ad apprendere da ciò che non conosce, il bambino ha bisogno di sbagliare senza essere punito. Novara ha concluso: “educare senza punire è possibile e realistico. I genitori sono la più grande risorsa che i figli hanno. Fare le mosse giuste si può ed è il nostro compito”.

Dalla presentazione del libro: "Punire non serve a nulla"