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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

venerdì 21 settembre 2012

FESTIVAL DELLA FAMIGLIA, Riva del Garda (TN) 25-27 ottobre 2012

FESTIVAL DELLA FAMIGLIA, RIVA DEL GARDA 25-27 OTT
Alla fine del mese di ottobre, si terrà a Riva del Garda, il Festival della Famiglia 2012.

Organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento sotto la guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Familiari, questo appuntamento avviene in un momento di grande crisi, economica ma anche valoriale per la famiglia.

La Provincia Autonoma di Trento ha ritenuto di investire proprio sulla Famiglia per affrontare la crisi e far "crescere la società". 

E' molto interessante leggere anche solo i due interventi di saluto del Ministro per le Politiche Sociali, Riccardi e il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Dellai.

Per parte nostra non possiamo che condividere pienamente le basi su cui nasce il Festival e, avendo avuto modo di confrontarci nei mesi scorsi con chi sta lavorando concretamente a questo evento, siamo assolutamente certi e consapevoli della bontà dell'iniziativa.

Siamo però anche consapevoli che sia impegnativo parteciparvi direttamente ma ci fa ugualmente piacere segnalarlo anche solo perchè si possano seguire gli appuntamenti e gli sviluppi di questo Festival, che è alla sua prima edizione.

Visita il sito www.festivalfamiglia.it e se lo ritieni registrati per ricevere tutti gli aggiornamenti

lunedì 10 settembre 2012

10 settembre: si parte per una splendida crociera....


Voi sapete miei bambini
che cos'è la Scuola vera?
E' una splendida crociera
dove tanto può accadere.

Solca i mari del sapere
sfida rotte sconosciute e....
......con la forza della pancia,
vince anche l'ignoranza.

Siete pronti voi a montare,
sulla nave,
sul veliero.
che è approdata questa notte alle rive del pensiero?

E allora su, montate,
sciogliete quelle vele. 
Forza ciurma, su salpiamo.
siam la classe di Mariele.

(V. Riccio)


sabato 1 settembre 2012

Il primo giorno (di scuola) che vorrei


Un anno fa, proprio nei giorni che precedono l'inizio dell'avventura educativa e scolastica, il quotidiano Avvenire pubblicava questo bell'articolo a firma Alessandro D'Avenia, di cui ne riproponiamo una sintesi (l'intero articolo è leggibile sul sito "Prof 2.0" di Alessandro D'Avenia, settembre 2011 )

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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?

Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.

Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.


(Alessandro D'Avenia, insegnante e scrittore)