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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

domenica 22 marzo 2015

Il figlio ideale delude, quello guardato con fiducia cresce

Pubblichiamo lettera e conseguente risposta molto interessanti,uscite sul quotidiano Avvenire del 18/03/15. 

Qui la versione originale:



Nel percorso di autonomia dei nostri figli come liberarsi da quello che riteniamo, noi genitori, il loro bene, come capire che quella scelta è espressione di loro stessi, come non viverla come una delusione? Come imparare ad accettare il figlio diverso da come ce lo siamo immaginato, e una volta fatto questo, come accettare che il figlio scelga un percorso, uno stile che non ci assomiglia al punto da pensare «ma questo figlio cosa centra con me?».
Barbara Stefanini Wetter
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Un figlio che cresce non è un sogno che si realizza, e nemmeno un progetto che arriva al suo termine. È una vita che si compie e che procede secondo vie incalcolabili. Se c'è un ostacolo alla crescita del figlio è proprio il doversi misurare con un ideale, presente nella testa dei suoi maggiori. Nel confronto con il figlio ideale, quello reale sarà sempre perdente, non sarà mai adeguato. E alla fine deluderà.
«Mi hai deluso!»: quanto è insostenibile questa affermazione! Sui ragazzi ha il potere di annichilirli. Hai deluso cosa, poi? Le aspettative che avevo su di te.
Certo, noi desideriamo un futuro felice per i nostri figli e li vorremmo realizzati secondo il nostro concetto di realizzazione. Eppure, qualunque sia la nostra idea dobbiamo, fortunatamente, fare i conti con loro. Con i loro desideri, le loro aspettative, i loro errori anche.
Quando un figlio non ci corrisponde c'è una domanda che conviene porre a noi stessi. Siamo così concentrati sul nostro progetto da non vedere il buono che sta realizzando nella sua vita, diverso da come lo avevamo preventivato, oppure si tratta veramente di una situazione in cui sta lavorando a suo danno? Perché c'è male laddove c'è un danno documentabile.
Guardiamolo sempre con uno sguardo pieno di fiducia, però. Tale sguardo nasce dalla stima per il suo pensiero e per la sua capacità di giudizio. Dentro questa prospettiva anche l'eventuale errore non diventa fonte di scandalo, perché esso stesso è frutto di competenza. Se ha messo qualcosa di suo nel far andar male le cose potrà certamente mettere qualcosa di suo nel farle andare bene. Si tratta della certezza che riprendere a pensare bene, ossia pensare per il proprio profitto, è sempre possibile a partire da un lavoro personale ed eventualmente comune.
«Ma questo figlio cosa c'entra con me?» è una domanda da non chiudere troppo in fretta. Se lo vedo solo frutto della mia opera educativa, o verrà esibito come un trofeo nel caso le cose vadano bene o lo considererò una vergogna, magari da nascondere, se vanno male. Ma per fortuna, esiste la sua libertà.
Joseph Ratzinger, in entrata al Conclave precedente a quello che lo avrebbe eletto Papa, ricevette una domanda da un giornalista della televisione bavarese: è lo Spirito Santo il responsabile dell'elezione del Papa? Avvenire pubblicò il testo della sua risposta. «Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l'unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto».
Ecco, con un figlio ci è chiesto di essere buoni educatori, come lo Spirito Santo. Lasciare molto spazio e molta libertà, senza pienamente abbandonarlo. Non cosa c'entra con me, allora. Ma cosa c'entro io con lui. Non rovinare la grandezza che già è, sarebbe un ottimo punto di partenza. Anzi, il punto di partenza.

mercoledì 18 marzo 2015

Benvenuta Eminenza. La nostra piccola realtà accoglie S.E. Card. Carlo Caffarra



Da domani, venerdì 20 marzo, il nostro amato Cardinale Carlo Caffarra sarà in visita pastorale alla Parrocchia di San Pietro in Casale. Tra le tappe della sua visita, anche la nostra piccola realtà:

venerdì 20 marzo 
ore 16,30

Benvenuto Cardinal Caffarra


Qui di seguito pubblichiamo un estratto di un Suo intervento sul tema dell'educazione dell'educatore:

"Sono finalmente arrivato al cuore della responsabilità dell’educatore. Egli è responsabile di fronte alla persona da educare, di condurla alla realizzazione di sé secondo la [immagine della] vera umanità. Detto in altri termini: o l’educatore plasma chi gli è affidato secondo quella forma viva di uomo che ritiene vera o non è un educatore responsabile. Egli non risponderebbe al bisogno più profondo di chi gli è affidato: il bisogno di essere vero uomo; il bisogno di vivere una vita buona; il bisogno di vivere felicemente.


Il dramma attuale dell’educazione — lo chiamiamo "emergenza educativa" — è che non esiste più una tale immagine dell’uomo: l’educatore può trovarsi in un deserto antropologico, e quindi accontentarsi di rimanere dentro ai bisogni. O come si dice oggi: l’educazione è il know-how; è equipaggiare l’uomo degli strumenti per vivere, senza preoccuparsi di trasmettere un progetto di vita, ritenuto veramente buono.


Anzi, durante questi ultimi decenni è stata delegittimata la concezione della responsabilità dell’educatore di mostrare la "forma viva" della vera umanità. La delegittimazione si è esibita come più adeguata e al sistema democratico, alla condizione di multiculturalismo in cui viviamo, e al dato di fatto che ci troviamo dentro un conflitto di antropologie."

Estratto dal sito Caffarra.it : 

 
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I principali  appuntamenti della Visita Pastorale

Venerdì 20 marzo
Nel pomeriggio : visita alle attività educative parrocchiali e paterne
 
Sabato 21 marzo
ore 15.30 in chiesa incontro con i bambini di I, II e III elementare
ore 16.00 nell’Oratorio della Visitazione incontro con i bambini di IV e V elementare
ore 17.30 in chiesa incontro con i genitori di bambini, ragazzi e giovani, sul ruolo educativo del genitore 
 
Domenica 22 marzo
Ore 10,00 S.Messa presieduta dall’Arcivescovo
A seguire Assemblea con la comunità

sabato 7 marzo 2015

19 marzo: San Giuseppe padre, sposo, educatore

"Vorrei salutare oggi, giorno del papà, tutti i genitori, tutti i papà: vi saluto di cuore!

Auguri, auguri nel vostro giorno!

Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini, vicini!

Loro hanno bisogno di voi, della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore.

Siate per loro come San Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. 

Custodi del loro cammino; educatori, e camminate con loro.

E con questa vicinanza, sarete veri educatori. Grazie per tutto quello che fate per i vostri figli: grazie. 

A voi tanti auguri, e buona festa del papà a tutti i papà che sono qui, a tutti i papà. Che san Giuseppe vi benedica e vi accompagni"

Papa Francesco, catechesi su San Giuseppe (19 marzo 2014)