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«Bene,
ragazzi, questa è l'ultima volta che ci vediamo». "Nooooo,
prof. ci dispiace!!». «Anche a me, sono sincero, sono stato molto
bene con voi. L'augurio che vi voglio fare è che fra qualche anno,
quando ci rivedremo (perché tanto in giro ci si becca di sicuro!) possiate essere un po' più felici di oggi». Il grazie è
generale, ma si scorgono le voci di alcune ragazze: «A me
basterebbe essere anche solo un po' più felice di mia madre!». «Oddio, più felice! Non lo so prof. Già pensare che la scuola
finisce mi mette più ansia che felicità». Oppure: «No, prof. non spariamo troppo in alto. A me basterebbe trovare un lavorino».
Dove a farmi effetto sono le parole "basterebbe" ed "ansia". A
diciannove anni! Possibile?
Poi mentre ci alziamo per rientrare in
aula Giulia mi raggiunge davanti al gruppo. «Prof. io la devo
ringraziare. Davvero. Io non gliel'ho mai detto, ma lei mi ha fatto
conoscere una persona molto importante per me». «Ah, grazie
Giulia, mi fa piacere e chi sarebbe?». «Si ricorda in seconda
quando ci portò a conoscere le suorine davanti alla mia scuola
media?». «Ah, sì, certo! Le domenicane di clausura». «Ecco,
se la ricorda suor Mabel? Quella giovane, messicana, che ci raccontò
la sua storia?». «Sì, certo! Gran bel tipo». «Ecco, io è da
allora che ogni tanto vado lì e faccio due chiacchiere con lei. Mi
piace un sacco e mi fa bene». «Stai pensando di farti suora?». «Ma no, prof.!!», e sorride. «È che Mabel è una che non si è
accontentata. E cerca sempre il modo per essere felice sul serio. E
si vede che lo è. A me è una roba che mi sta qui!», mentre si da
due colpetti di indici sullo sterno. «E io ho imparato un sacco da
Mabel e da lei, che non è vero che nella vita ci si deve
accontentare».
Mi sono venuti i goccioloni, ma mi
sembrava davvero troppo e mi sono trattenuto. E le ho detto: «Credo
che nessuno di voi abbia davvero voglia di accontentarsi, ma non
tutti trovano chi glielo sa far vedere. Mi fa molto piacere che Mabel
possa aiutarti a vedere quanta bellezza hai dentro di te». Ecco
perché non lascio la scuola.
Da articolo pubblicato su VinoNuovo.it