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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

giovedì 27 marzo 2014

Sabato 12 aprile al Teatro Comunale di Bologna con "Scuole in coro per Mariele"


Grazie all'impegno della Fondazione Mariele Ventre, sabato 12 aprile si terrà “SCUOLE IN CORO PER MARIELE” rassegna di Cori Scolastici del territorio nazionale.

La rassegna fa parte ddel progetto didattico-educativo “Sulle note di Mariele” rivolto ai bambini della scuola primaria e dell’infanzia.

L’esperienza del “coro scolastico” vuole essere un momento di crescita individuale e comunitaria, in cui tutti possano trovare posto, come luogo privilegiato “delle differenze armonizzate”. 

Il canto condiviso permette al bambino di andare oltre ad eventuali individualismi performativi, offrendogli l’opportunità di collaborare, gioire, comprendere, elaborare con gli altri, contenuti, percorsi e sentimenti.

Non è quindi solo una rassegna di cori, ma è molto di più.

Sabato 12 aprile dalle ore 15,00 
nell'incantevole cornice
del Teatro Comunale di Bologna,
Piazza Verdi.

E anche i nostri bambini, che hanno Mariele come "grande amica", non potevano non essere sul palco

Tutte le notizie su : Scuole in Coro per Mariele

sabato 15 marzo 2014

L'apertura alla Vita nel messaggio per la giornata della Sindrome di Down, 21 marzo

Il video completo
Quest'anno parte dall'Italia il messaggio di apertura alla vita che è racchiuso nel video per la giornata della Sindrome di Down che ricorre venerdì 21 marzo. 

Il video 
21 marzo 2014 #DearFutureMom

L’idea creativa nasce da un’email che una mamma preoccupata, in attesa di un figlio con sindrome di Down, ha scritto: “Che tipo di vita potrà avere mio figlio?”
A rispondere a lei, e allo stesso tempo a tante altre mamme, sono diversi bambini, adolescenti e adulti con sindrome di Down, provenienti da tutta Europa, che le spiegano perché la vita di suo figlio potrà essere felice, proprio come la loro: potrà imparare a scrivere; potrà viaggiare; potrà andare allo stadio; potrà guadagnare dei soldi e portarla a cena fuori; potrà andare a vivere da solo. 
Alcune volte sarà molto difficile, quasi impossibile, ma in fondo non sono le stesse difficoltà che affronta ogni giorno qualsiasi mamma? 
La felicità di un genitore passa attraverso la felicità dei figli; ma il benessere di un figlio con sindrome di Down dipende anche dall’inclusione nella società e dalla possibilità di esercitare i propri diritti: una scuola di qualità, il giusto numero di ore di sostegno, i necessari interventi riabilitativi precoci, l’opportunità di trovare un lavoro, come chiunque altro.
La felicità è un diritto di tutti e per ognuno può esprimersi in maniera diversa. 
Per una persona con sindrome di Down essere felice può voler dire tante cose, anche quelle apparentemente più scontate per chiunque: andare a scuola e imparare a scrivere; poter viaggiare e conoscere il mondo; avere la possibilità di lavorare, guadagnare i propri soldi e poter andare, in alcuni casi, anche a vivere da solo, magari con la persona amata.
Eppure il diritto alla felicità viene spesso negato proprio a causa dei molti pregiudizi che ancora devono essere superati. 
Ecco perché il tema scelto per la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, in programma in tutto il mondo il 21 marzo 2014, è il benessere: per le persone con disabilità vuol dire innanzitutto integrazione nella società, in particolar modo nel mondo della scuola e del lavoro.
In Italia, CoorDown Onlus – Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down celebra l’appuntamento del 21 marzo attraverso una campagna di sensibilizzazione a tutela dei diritti delle persone con sindrome di Down, anche il diritto ad essere felici. 
L’obiettivo della Giornata Mondiale è inoltre quello di diffondere una nuova cultura della diversità e una maggior conoscenza delle persone con sindrome di Down.

Tutte le informazioni su www.coordown.it

sabato 1 marzo 2014

Il Twitter del Papa sulle scuola cattoliche e l'appuntamento a Roma

Papa Francesco pubblica su Twitter, sabato 1 marzo, un pensiero sulle scuole cattoliche, in vista del grande e  prossimo appuntamento a Roma.

Il 10 maggio prossimo, il mondo della scuola incontrerà Papa Francesco in Piazza San Pietro per promuovere la scuola.
Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) afferma che “La Chiesa, storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta”.

La manifestazione del 10 maggio, ha sottolineato monsignor Galantino, sarà un'occasione di preghiera. “Andremo ad ascoltare la voce del Papa, non certo a rivendicare finanziamenti per la scuola cattolica”. A questo proposito, del resto, è necessario sgombrare il campo da “un equivoco che non serve a nessuno. In Italia non c'è una scuola cattolica e una scuola laica, ma esiste la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria”. Nessuna rivendicazione economica, quindi, anche se non va dimenticato che la scuola pubblica paritaria “fa risparmiare 6 miliardi e mezzo e, quando va bene, riceve non più di 500 milioni all'anno” (Avvenire, 2 febbraio).

“Vogliamo lanciare un segnale politico: la scuola non può essere il bancomat da cui, attraverso i tagli, attingere il denaro da sprecare in altre direzioni”. Allo stesso modo, ha segnalato, la scuola “non può essere luogo per promuovere ideologismi e non è chiamata solo a dare risposte pronte agli studenti. Non è il prêt-à- porter della vita, ma l’ambiente in cui si offrono gli strumenti critici necessari per mettere il singolo in condizione di affrontare e di abitare in maniera consapevole e sensata questo mondo”.

Per preparare il percorso verso il 10 maggio è online il sito www.lachiesaperlascuola.it, con materiali, contenuti, iniziative del territorio e indicazioni pratiche e nel quale viene riportato un comunicato del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana in cui si ricorda come l'annuncio del Vangelo sia “una proposta intrinsecamente educativa che tende a formare e trasformare le persone parlando alla loro coscienza” e proprio per questo la Chiesa italiana ha voluto dedicare il decennio 2010-2020 all’educazione.


In questo contesto, l'incontro del 10 maggio rappresenta “un’occasione privilegiata di mobilitazione popolare nella forma di una festa insieme” che “manifesterà a tutti, una volta di più, l’interesse e l’azione della Chiesa per il mondo della scuola, che da Roma ripartirà con rinnovate motivazioni ed energie”.