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Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

martedì 9 aprile 2019

"Contro i porno sui cellulari dei bimbi, la poesia della sessualità" di Alberto Pellai

Recentemente Famiglia Cristiana ha pubblicato un scambio di lettere tra Alberto Pellai ed una mamma preoccupata per quanto successo a scuola di suo figlio sul tema smartphone ed immagini pornografiche. Pubblichiamo qui la domanda e la risposta poiché ci sembrano molto significative.
Qui è leggibile l'originale: famigliacristiana.it


Nella terza elementare di mio figlio, un bambino ha mostrato dei video porno ad altri compagni attraverso il suo smartphone. In classe tutti lo hanno saputo, perché due altri bambini lo hanno raccontato. Mio figlio è tornato a casa molto turbato: lui non ha visto nulla, ma ha sentito i racconti. La maestra ha riunito noi genitori. Era in lacrime e si dichiarava spiazzata e impotente. Come tanti di noi adulti che non sappiamo cosa fare. Molti sono arrabbiati con il bambino che ha mostrato i video e ne chiedono la sospensione. Ma io penso che sarebbe potuto succedere a chiunque.  (Serena) 

Ciò che racconti, cara Serena, sta diventando un’amara consuetudine nelle lettere di chi mi scrive. Stiamo scoprendo l’altro lato della medaglia della vita on line dei nostri figli che, come dimostra il caso che ci racconti, comincia sempre prima e senza che loro abbiano le competenze adeguate per poterne gestire la complessità. Invito tutti i genitori a considerare che uno smartphone nelle mani di un bambino, senza presidio educativo e supervisione costante da parte degli adulti, è come una bomba pronta a scoppiare. I bambini sono spesso curiosi e maldestri e la sessualità rappresenta una dimensione che nel Web viene proposta in modo continuo, automatico, senza filtri. Quindi succede sempre più spesso che bambini e bambine di 8 anni possano trovarsi già a contatto con immagini pornografiche, dove il sesso è proposto solo come qualcosa che eccita e che serve a muovere denaro e profitto. Nella vostra situazione io mi porrei, a questo punto, l’obiettivo di aiutare i bambini a comprendere la differenza che esiste tra il sesso della pornografia e la sessualità che vivono gli adulti all’ interno delle loro storie d’ amore. Proverei a spiegare ai piccoli che lo sconcerto, e probabilmente il disgusto, che hanno provato di fronte a certe immagini è il miglior modo con cui il loro cervello cerca di aiutarli a comprendere che ciò che compare in quelle scene hard è totalmente inadatto a loro. E in effetti nella vita reale la pornografia è vietata ai minori e non dovrebbe mai riguardare chi non ha ancora raggiunto la maggiore età. Voi genitori leggete “Mamma e papà - cos’è l’amore” che ho pubblicato per Franco Angeli e con i vostri figli condividete la lettura di libri che raccontano in modo poetico, e al tempo stesso realistico, aspetti della sessualità che impreziosiscono la vita degli esseri umani. Tutte le biblioteche ne sono dotate. Fate loro notare che la sessualità è una cosa così importante che il primo istante della vita di ciascuno di noi origina proprio da due persone che si amano e fanno l’amore. Che è una cosa completamente differente dal “fare sesso”, l’unica cosa che, invece, mostra la pornografia.

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