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Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

mercoledì 11 luglio 2018

C.S.LEWIS: i quattro amori, costruirne uno sull'altro


Ogni amore ha una forma. Ognuno si eleva sulla base di un amore più basico. La forma di uno sarà il fondamento del successivo, e così via. L'amore nella sua forma è analogo al modo in cui le parole si imbastiscono le une con le altre fino a formare le frasi di un libro.

E se si parla di libro, ad esempio ne "I quattro amori” di C.S. Lewis la parola “amore” appare addirittura 1.001 volte. Il vocabolo “affetto” appare in 242 occasioni, e “amicizia” o “amico” in 466. Questo saggio, quindi, rende onore all'onestà del suo autore che è appunto C.S. Lewis:battezzato nella Chiesa d'Inghilterra, C. S. Lewis si è poi convertito al cristianesimo.
Il testo "I quattro amori" è molto importante per dare un ordine al senso dell'Amore che evolve nel corso della vita e che si basa sulla buona costruzione dello stadio precedente.
 
Il primo stadio è Affetto
È principalmente l'amore dei genitori per la prole. Lo abbiamo in comune con gli animali, il che di per sé non implica nulla né di buono né di cattivo, tenendo conto ovviamente della distanza. È lì che ci sono calore e profumo di vita nuova. Così la madre che si prende cura del neonato, ma anche la cagna o la gatta che cura i propri piccoli.
Lewis si sofferma sull'amore delle madri, che segue un determinato principio. È un amore che dà, che ha bisogno di dare. Non si esaurisce in questo dare, ma ha bisogno di essere necessario. E quando si smette di averne bisogno, il pianeta è pieno di madri che dicono che i loro figli non vanno a trovarle o che non le chiamano… E questo perché è il più espansivo degli amori.
Ed è il più espansivo perché è il più comune. Per questo si estende al di là delle relazioni materno-filiali, e ci avvicina a moltissime persone. È il paradigma dell'amore che rende compagni.
Gli altri amori, invece, sono più selettivi.


Dall'affetto si passa poi a Amicizia
È quello che sorge tra i compagni. Nasce tra persone che svolgono la stessa attività, ad esempio tra quanti svolgono la stessa professione o quelli che hanno un passatempo in comune. Ma non tutti saranno amici, grazie a Dio! Lo saranno solo, tra i compagni, quelli che condividono una visione comune o quando in quel gruppo una persona scopre l'altra.
Anche se è un amore selettivo, non siamo noi a scegliere i nostri amici. È la Provvidenza che lo ha fatto fin dall'inizio dei tempi. Per questo l'amicizia è uno strumento mediante il quale Dio rivela a ciascuno, come in una festa, le bellezze di tutti gli altri. Nella festa è Lui che ha preparato la tavola. Poi ha scelto gli invitati. Ed è lui, alla fine, a cui dobbiamo sempre permettere di presiedere.
Da questa festa così spirituale e disinteressata, che per i greci era la più simile a quella divina, passaremo a un'altra più corporea e sessualmente definita.

Lo stadio successivo è poi Eros
È l'amore tra l'uomo e la donna, concretamente la classe in cui si trovano coloro dei quali si dice comunemente che sono innamorati.
In questo amore in particolare troviamo i passi più opachi di Lewis. Abbiamo visto che quando è morta la moglie ha sperimentato un lungo processo di perdita. Ciò è dovuto al fatto che pensava che non l'avrebbe rivista mai più.
E non l'avrebbe rivista di nuovo per il proprio convincimento nel sistema proposto ne “I quattro amori”. In questa scala, l'amore Carità fa sì che tutti gli amori inferiori si estinguano. Ciò include l'amore matrimoniale o eros.
Per questo, qualsiasi congedo è sempre definitivo. Da ciò dipende quanto sia doloroso il lutto per sua moglie, e questo è anche il motivo per il quale vede un certo elemento tragico, di destino, nello sviluppo degli amori inferiori.
Per Lewis, quindi, l'eros è una tragedia, e lo è nel senso che si dirige verso un destino inevitabile: o diventa demonio, nel qual caso gli innamorati si aggrediscono fino a distruggersi, o si dirige a Dio, e allora l'eros è assorbito da un Amore superiore.

E per ffinire si arriva a Carità
È la sostanza stessa di Dio. Le Scritture dicono che “Dio è Amore”. È l'unico per il quale possiamo dire senza perdere la faccia che questo Amore basta.
In tal senso, Sant'Agostino ha scritto: “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. Per questo, tra tutti è l'Amore sufficiente.
Ed essendo sufficiente va a riscattare gli altri amori quando falliscono, soprattutto nel caso dell'eros, li assorbe e li ordina, facendoli durare.
Dobbiamo precisare cosa intende Lewis per Carità: per lui si tratta di un concetto assai sostanziale. Le sue caratteristiche non sono quello che intendiamo per pregare, stare alla sua presenza o amarlo. Per Lewis la Carità è essere nella pienezza di comunione con la sostanza divina. È stare in Cielo. I suoi anticipi sono alcune trance mistiche. Per questo si tratta di un amore molto raro.
È così raro che non sappiamo se lo abbiamo gustato nella nostra vita. Finché c'è tempo, quindi, il nostro compito sarà quello di renderci consapevoli della sua assenza. Questo implica un difetto e un vantaggio: essendo consapevoli di qualcosa, ad esempio quando ricordiamo un sogno, ci rendiamo conto del fatto che eravamo un po' svegli.

 

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