“Accendi il cuore per l’epilessia”
è l’invito che AICE mette al centro delle attività, promuovendo e
premiando le buone pratiche che hanno come protagonisti bambini, bambine e
ragazzi o ragazze con epilessia. La nostra scuola ha ricevuto il riconoscimento come "buona pratica" per il percorso inclusivo preparato appositamente nel anno scolastico 2016/17 per
un bambino con questa patologia.
Cos’è l’epilessia
Dal greco “epilambanein”, epilessia significa: “essere colti di
sorpresa”.
Il termine Epilessia
raccoglie numerose e distinte condizioni patologiche, ad oggi ne vengono
classificate oltre 40. Una scarica anomala tra le cellule del cervello può
determinare sensazioni o azioni che si manifestano, indipendentemente dalla
nostra volontà, e a seconda delle aree celebrali, in modi diversi.
Si possono percepire
sensazioni tattili od odori, suoni, sapori, immagini, come si possono compiere
azioni quali il tremito di un arto o l'irrigidimento e scuotimento di tutto il
corpo. Tutto ciò con una perdita di contatto con l'ambiente costante o
parzialmente modificato o assente. Una crisi non fa epilessia, può accadere
accidentalmente, per disfunzioni transitorie o essere autoindotta. Meglio
consultare uno specialista!
Perché sia un’epilessia,
le crisi si devono verificare spontaneamente quale espressione di una
condizione cronica di esagerata eccitabilità del cervello, in particolare della
corteccia cerebrale.
L'epilessia interessa tra lo 0,5% e lo 0,8% della popolazione, oltre 300.000 cittadini italiani, di cui 25.000 nuovi casi ogni anno.
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