Il periodo estivo è anche quello in cui si riesce fortunatamente a trascorrere un pò piu' di tempo con i propri figli.
Per questo proponiamo alcune piccole e sintetiche "pillole" di orientamento familiare per stimolare la riflessione e migliorare (se è possibile) la formazione di genitori, con l'obiettivo di mettere in pratica proprio nel periodo estivo, le riflessioni che saranno ritenute da ciascuno condivisibili.
Pubblicheremo una "pillola" ogni settimana fino al 7 agosto, anche come anticipazione del corso di "orientamento familiare" che terremo a partire da ottobre e di cui presto daremo informazione.
Iniziamo questi appuntamenti grazie ad un contributo di Paolo Pugni, milanese, quarantotto anni, coniugato e padre di tre figli, fondatore e amministratore delegato di Adwice: Svolge da anni attività di consulente direzionale con multinazionali e importanti aziende italiane. Partecipa come relatore a conferenze internazionali sia sui temi strettamente collegati con la sua professione, ma anche nel settore dell’orientamento familiare e della pedagogia. Ha pubblicato diversi libri tra cui "Matrimonio D'Amore" (edizioni Ares) scritto con Arturo Cattaneo e Franca Pugni
di Paolo Pugni |
Educare al positivo, per crescere meglio!
Positiva perché si basa sulla stimolazione di buone abitudini e comportamenti invece che focalizzarsi sul lato negativo del comportamento e sulla repressione di essi.
Incoraggiando i suoi tentativi in ogni ambito di crescita si riesce infatti a mettere in rilievo le sue capacità e i suoi talenti soprattutto in caso di “insuccesso”, gratificandolo per i suoi progressi quotidiani e incitandolo con fiducia a ritentare. Si tratta di tramutare il rimprovero in lode: “Sei disordinato” può trasformarsi in un “Forza, so che sei capace di riordinare”, frase che richiama nel bambino il fatto di essere capace, di essere in grado.
Puntare sui lati di forza, piuttosto che su quelli di debolezza, incrementa la fiducia nei bambini e dà loro gli strumenti per migliorarsi; il bambino viene sollecitato, infatti, a utilizzare gli ambiti nei quali riesce meglio per potenziare quelli nei quali fa più fatica.
Se ad un bambino dico “Non va bene che fai così”, per prima cosa il bambino ci rimane male perché è stato sgridato, seconda cosa non gli offro degli strumenti per migliorare, forse lui fa così perché non gli è mai venuto in mente di fare in altro modo. Se invece io dico “Prova a fare così” il bambino non ci rimane male (perché non l’ho sgridato) e vede il problema e il comportamento da un altro punto di vista... capisce così che c’è un altro modo di fare tale attività.
Cercare di fare vedere qual è l’obiettivo: cosa guadagna se si comporta bene. Quando si riesce ad applicare questa metodologia di educazione ha degli effetti fantastici, perché non viene represso un comportamento sbagliato ma viene additato un comportamento corretto o migliore.
Il bambino potenzia la propria autostima, sicurezza, inventiva ed altruismo ed è in grado di imparare anche dai momenti di fallimento, poiché è capace di rielaborare l’accaduto senza farsi travolgere emotivamente dall’insuccesso.
Il clima che si viene a creare in una situazione di educazione positiva è un clima di fiducia: la serenità e l’ottimismo prendono il sopravvento anche in situazioni per il bambino “problematiche”.
Ne risulta che un bambino sicuro di sé e dell’ambiente che lo circonda è certamente più motivato ad imparare dalla realtà e a relazionarsi con gli altri.
Pubblicato da Paolo Pugni, Mamma, Papa' .... e me (leggi altri interessanti spunti)
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