Psicoterapeuta dell'età evolutiva. Alberto Pellai lavora come ricercatore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano, dove è docente di educazione sanitaria e prevenzione. Ha pubblicato molti libri per bambini, genitori e insegnanti. In questi giorni ha pubblicato un bell'articolo su familyhealth.it parlando dello Zecchino D'Oro. Non potevano non pubblicarlo sul nostro blog
__________________________
E’ un programma televisivo molto amato. Di certo è anche la rassegna di canzoni per bambini più famosa della nazione. Ma lo Zecchino d’oro è molto, molto di più. Tanto per cominciare rappresenta un piccolo grande pezzo di storia della nostra televisione e anche della cultura dell’infanzia. Quest’anno compie 60 anni eppure conserva un’originalità e una freschezza che lo rendono sempre giovane.
La prima puntata dell’edizione 2017 è andata in onda sabato 19 novembre e ha inaugurato una serie di 4 puntate a cadenza settimanale più uno speciale in prima serata – il giorno 8 dicembre – che verrà condotta da Carlo Conti, che quest’anno è anche il Direttore Artistico della manifestazione.
Per me lo Zecchino d’Oro è un filo rosso che lega il bambino che sono stato con l’adulto che oggi mi sforzo di essere. Un adulto attento ai bisogni in età evolutiva e attento a sostenere il valore educativo di tutto ciò che sostiene la crescita.
Quando ero bambino lo Zecchino d’oro rappresentava per me un appuntamento imperdibile. Ogni anno le canzoni dello Zecchino mi aprivano una porta che dava accesso a mondi nuovi e fantastici. Le canzoni dello Zecchino dei miei tempi erano scanzonate e divertenti, leggere come un palloncino che sale verso l’alto, colorate con tutti i colori dell’arcobaleno. Poi, più avanti hanno cominciato ad essere anche molto altro. Per esempio, nel 1976 lo Zecchino ha cominciato ad introdurre in ogni edizione 6 canzoni provenienti da nazioni straniere, che venivano cantate da un bambino proveniente dallo stato di cui il brano era rappresentante. Alcuni passaggi di queste canzoni erano cantate in lingua originale e così negli anni i bambini italiani si sono trovati immersi in un mondo di suoni, di lingue, di colori, di narrazioni con dentro i profumi, le culture e le storie di tutte le nazioni del mondo.
Fu una vera rivoluzione: i bambini si trovarono – grazie allo Zecchino – il mondo in casa. Un mondo, che a quei tempi non era globale come oggi, un mondo dove per inviare un messaggio da una nazione all’altra bisognava ancora fare affidamento sul servizio postale e non su una mail che in tempo reale connetteva due punti lontani migliaia di chilometri con un semplice click. E anche di questa rivoluzione digitale, lo Zecchino d’Oro è stato al tempo stesso testimone e protagonista. Perché negli ultimi 20 anni, computer e mondo web hanno fatto comparsa nei versi dei suoi brani e hanno divertito i bambini, inviando al tempo stesso messaggi educativi e preventivi di alto spessore educativo.
Vi propongo, a questo proposito, un breve percorso musicale con tre brani che toccano un’area educativa fondamentale per i nostri figli e studenti: quella dell’educazione emotiva. Un modo nuovo e originale per fare educazione e prevenzione con i più piccoli, pescando nel repertorio dello Zecchino, cui appartengono ben 752 canzoni, alcune delle quali sono vere e proprie gemme di un patrimonio musicale dalle indubbie valenze formative.
L’educazione emotiva
Riconoscere i propri stati emotivi, saper dare parole a ciò che sentiamo e imparare a gestirlo ha un valore fondamentale nel percorso di crescita. Non sempre è facile trovare strumenti e materiali adatti per affrontare il tema dell’educazione emotiva con bambini in età prescolare e scolare. Parlare di emozioni, implica infatti selezionare parole dall’alto contenuto evocativo e al tempo stesso proporre al bambino situazioni e immagini che rispecchiano il suo stato d’animo, il suo modo di sentire, il suo mondo interiore.
Nel repertorio dello Zecchino d’Oro ci sono canzoni che hanno saputo assolvere questi obiettivi educativi in modo egregio, unendo un notevole valore artistico musicale a testi dall’alto potere evocativo e capaci di condensare in una strofa o in un ritornello principi di educazione emotiva che ogni genitore ed ogni educatore vuole condividere con i propri figli o con i proprio studenti.
Ecco un breve percorso basato su tre grandi Hit del repertorio dello Zecchino. Per ogni canzone trovate una breve descrizione e poi il link al video del brano del cartone animato sviluppato sulla traccia musicale. Un’esperienza educativa che vi divertirà e aiuterà i vostri bambini ad apprendere alcune competenze emotive di indubbio valore.
Le tre canzoni che trovate in questo percorso sono tra l’altro presente anche nel musical “Il Magico Zecchino d’Oro”, realizzato da Fondazione Aida, in collaborazione con l’Antoniano di Bologna e il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, la cui colonna sonora contiene alcune delle più celebri canzoni della manifestazione e che nei prossimi mesi andrà in tourneè in molte città italiane: 3 dicembre Varese; 8-9-10 dicembre Roma; 16 dicembre Sulmona; 17 dicembre Bari; 23 dicembre Bergamo; 24 dicembre Genova; 26 dicembre Nichelino (TO); 4 gennaio 2018 Padova; 5 gennaio 2018 Verona
PRENDI UN’EMOZIONE: Una canzone per scoprire che le emozioni hanno un suono, un colore e che si scrivono sul e nel nostro corpo, facendo battere il cuore e riempiendo di magia i momenti più intensi della nostra vita
Ascolta qui: PRENDI UN'EMOZIONE
CHI HA PAURA DEL BUIO: Non c’è un bambino che prima o poi non abbia avuto paura del buio. E allora ecco una canzone per entrare in quella paura, riderci un po’ su e venirne fuori più tranquilli e sereni.
Ascolta qui : CHI HA PAURA DEL BUIO
QUEL BULLETTO DEL CARCIOFO: questa canzone ha vinto l’ultima edizione dello Zecchino. Insegna a considerare la diversità come risorsa e aiuta i bambini ad avere rispetto di qualsiasi persona si trovino accanto, indipendentemente dalla sua “forma”, “colore” e “provenienza geografica”, proprio come impara “quel bullo del carciofo” che invece fa il prepotente e prende in giro le verdure dell’orto colpevoli, secondo lui, di essere tutti diversi tra loro e portatori di caratteristiche che in realtà non sono un segno di diversità, ma un elemento di distinzione, unicità, individualità
ascolta qui : QUEL BULLETTO DEL CARCIOFO
Nessun commento:
Posta un commento