Recentemente Famiglia Cristiana ha pubblicato un scambio di lettere tra Alberto Pellai ed una mamma preoccupata per quanto successo a scuola di suo figlio sul tema smartphone ed immagini pornografiche. Pubblichiamo qui la domanda e la risposta poiché ci sembrano molto significative.
Nella terza elementare di mio figlio, un bambino ha mostrato dei video
porno ad altri compagni attraverso il suo smartphone. In classe tutti lo hanno
saputo, perché due altri bambini lo hanno raccontato. Mio figlio è tornato a
casa molto turbato: lui non ha visto nulla, ma ha sentito i racconti. La
maestra ha riunito noi genitori. Era in lacrime e si dichiarava spiazzata e
impotente. Come tanti di noi adulti che non sappiamo cosa fare. Molti sono
arrabbiati con il bambino che ha mostrato i video e ne chiedono la sospensione.
Ma io penso che sarebbe potuto succedere a chiunque. (Serena)
Ciò che racconti, cara Serena,
sta diventando un’amara consuetudine nelle lettere di chi mi scrive. Stiamo
scoprendo l’altro lato della medaglia della vita on line dei nostri figli che,
come dimostra il caso che ci racconti, comincia sempre prima e senza che loro
abbiano le competenze adeguate per poterne gestire la complessità. Invito tutti
i genitori a considerare che uno smartphone nelle mani di un bambino, senza
presidio educativo e supervisione costante da parte degli adulti, è come una
bomba pronta a scoppiare. I bambini sono spesso curiosi e maldestri e la
sessualità rappresenta una dimensione che nel Web viene proposta in modo
continuo, automatico, senza filtri. Quindi succede sempre più spesso che
bambini e bambine di 8 anni possano trovarsi già a contatto con immagini
pornografiche, dove il sesso è proposto solo come qualcosa che eccita e che serve
a muovere denaro e profitto. Nella vostra situazione io mi porrei, a questo
punto, l’obiettivo di aiutare i bambini a comprendere la differenza che esiste
tra il sesso della pornografia e la sessualità che vivono gli adulti all’
interno delle loro storie d’ amore. Proverei a spiegare ai piccoli che lo
sconcerto, e probabilmente il disgusto, che hanno provato di fronte a certe
immagini è il miglior modo con cui il loro cervello cerca di aiutarli a
comprendere che ciò che compare in quelle scene hard è totalmente inadatto a
loro. E in effetti nella vita reale la pornografia è vietata ai minori e non
dovrebbe mai riguardare chi non ha ancora raggiunto la maggiore età. Voi
genitori leggete “Mamma e papà - cos’è l’amore” che ho pubblicato per Franco
Angeli e con i vostri figli condividete la lettura di libri che raccontano in
modo poetico, e al tempo stesso realistico, aspetti della sessualità che
impreziosiscono la vita degli esseri umani. Tutte le biblioteche ne sono
dotate. Fate loro notare che la sessualità è una cosa così importante che il
primo istante della vita di ciascuno di noi origina proprio da due persone che
si amano e fanno l’amore. Che è una cosa completamente differente dal “fare
sesso”, l’unica cosa che, invece, mostra la pornografia.
Nessun commento:
Posta un commento