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testo

“Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera,

lasciata all’iniziativa privata e ai comuni.

La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola

è indipendente dal controllo dello Stato”

Antonio Gramsci, Grido del Popolo, 1918

mercoledì 30 maggio 2018

VITTORINO ANDREOLI: "Ora ti voglio parlare delle doti che fanno di te un buon insegnante"


Il destinatario di questa “lettera” incalzante e agguerrita è l’insegnante della scuola media, inferiore e superiore: la scuola dell’adolescenza. E l’adolescenza, età difficoltosa quant’altre mai, è sostanzialmente – lo conferma l’etimo – crescita, vale a dire mutamento per salti e metamorfosi. E dunque compito primario della scuola è, in un delicato passaggio che induce spaesamento e ricerca spasmodica di identità, insegnare a vivere. È questo – possiamo affermare – il leitmotiv del libro, ciò che detta all’autore accenti di rara intensità. Senza questo obiettivo la scuola è solo un’istituzione assurda e crudele che produce effetti dannosi, e talora perfino catastrofici. Una scuola immotivata che non susciti interessi conoscitivi e non accenda emozioni, e sia anzi iniqua e ingiusta, piatta e noiosa, cinica e beffarda, può anche… uccidere. E non solo per metafora.


Lettera a un insegnante, Vittorino Andreoli
E ora ti voglio parlare in questa mia lettera delle doti che fanno di te un buon insegnante e delle strategie perché tu possa espletare il tuo compito pienamente.
Credo che la prima qualità sia l'autorevolezza. Viene percepita come caratteristica della persona ed è certo l'insieme di molti elementi. L'autorevolezza dà credibilità: ti rende punto di riferimento e le tue affermazioni assumono il significato di «verità».
I tuoi allievi se ne accorgono e ne sono certi: di fronte a un mondo di menzogne, improvvisazioni, maschere per «apparire», vedono in te la serietà. L'autorevolezza diventa sicurezza. Non è riducibile a quanto si sa sulla materia, ma fa riferimento a una personalità che si presenta convinta e convincente, coerente, capace di svolgere il proprio ruolo e di manifestarlo anche nel silenzio, con la sola presenza. E persino nell'assenza, poiché l'insegnante viene introiettato2 e c'è anche quando non c'è e si può giungere a una presenza che dura una vita.
L'autorevolezza non è mai autoritarismo, che si veste della violenza e della minaccia del potere.
La qualità che segue subito dopo è la partecipazione alla scuola. Una presenza attiva, animata dalla voglia di dare, di fare sempre meglio senza mai chiudersi in una recita fredda, seguendo uno stanco copione che si ripete da anni. La si misura con il desiderio di andare a scuola, di entrare nell'aula o all'opposto con la paura persino di salire sulla cattedra.
La partecipazione è condizionata dal modo di pensare, dallo sforzo di percepire e far percepire qualsiasi argomento in maniera accattivante, interessante e aggiornata, dunque in una versione sempre nuova poiché nulla nelle discipline insegnate rimane immutato e l'insegnante deve coglierne le novità. Ma c'è una partecipazione che riguarda l'affettività3 e che esprime la voglia di trasmettere quello che uno sa e che ha raggiunto in tanti anni di approfondimenti.
Un sapere che si coniuga con la passione o almeno con il piacere.
Il piacere di insegnare, ecco un altro punto su cui interrogarsi: riesci a dare un senso alla tua vita proprio per il tuo ruolo, per il fatto di proporti ai tuoi allievi come insegnante e con un sapere specifico che però trasmette al tempo stesso la gioia di quella scelta? Oppure hai quell'aria assente che ti porta faticosamente a compiere un dovere che è però scialbo e senza piacere? Come fossi diventato frigido o frigida, come se ormai il piacere dei sensi fosse pura illusione o ricordo di momenti meno sfortunati. Sei un rassegnato?
Nessun lavoro, senza il gusto di compierlo, può risultare gratificante e dunque efficace. Vale quindi il principio che il piacere con cui svolgi il tuo ruolo di insegnante è proporzionato alla sua efficacia e quindi al gradimento della classe che lo dimostrerà stando attenta e appassionandosi alla tua materia poiché vi sente dentro la tua personalità. Altrimenti il tuo competitore diventerà il computer4 che è disanimato, mentre tu l'anima ce l'hai: è la caratteristica che differenzierà sempre l'uomo dalle macchine.
Una qualità importante si lega alla tecnica della comunicazione e quindi all'efficacia del messaggio che la lezione trasmette. Il tuo racconto, la tua lezione devono avere la forza di una favola per un bambino che, ascoltandola, la partecipa, entra nel personaggio, anzi alternativamente in tutti e cosí non solo capisce la struttura della fiaba, ma anche le sue parti e le vive e, se le vive, riesce a farle proprie, ad apprendere. Non devi poi dimenticare che ogni ruolo ha una propria liturgia che va mantenuta e non è concesso a un insegnante diventare amico dei suoi allievi o esercitare un'azione di volontariato. Il tuo ruolo è sacro e non intendo assolutamente parlare di missione, che non c'entra nulla, ma mi riferisco alla sacralità come svolgimento di una cerimonia che è certo fondata su un sapere razionale, ma anche su qualche cosa di strano, di fascinoso, persino di misterioso, poiché il mistero rimane dentro il pensiero umano. Tu non sei il padre dei tuoi allievi, non l'amico, non lo psicologo che assiste ai drammi della crescita. Sei un uomo o una donna con l'incarico di allevare un gruppo di persone, di fare il direttore d'orchestra e devi indossare, anche materialmente, un abito che sappia di cerimonia, che si adegui alla tua parte.
Questa società ha creduto di demolire ogni formalità e non si è accorta che non cancellava semplici decorazioni bensí la sacralità della vita. E la scuola non può essere banalizzata come se fosse un luogo di intrattenimento per giovani, un pub o un club di amici.

venerdì 18 maggio 2018

Emergenza educativa: un importante incontro a San Giovanni in Persiceto


Oggi il termine “emergenza educativa” è molto diffuso e interessa temi fondamentali nel rapporto genitori-figli: l’affettività, le relazioni sociali, l’amore coniugale, la vita familiare, coinvolgendo non solo i figli giovani o adolescenti, ma anche i figli appena nati o di età infantile.

Per dare una risposta a questa emergenza e al relativismo senza argini che va sempre più imponendosi ad ogni livello, è necessario un preciso impegno da parte dei genitori, i quali hanno la fantastica opportunità di trasformare tutte le situazioni della vita familiare in occasioni educative. 
Basta imparare a farlo. 
Di questo si parlerà con Paolo Fontana, orientatore familiare, nel corso dell'incontro: 


"Emergenza Educativa
famiglia e scuola, come collaborare per fronteggiarla?"

Lunedi 28 maggio ore 21,00
Palazzo Fanin,
Piazza Garibaldi,
San Giovanni in Persiceto (BO)

ingresso libero

martedì 15 maggio 2018

Scuole in Coro per Mariele: venerdì 18 maggio al teatro Manzoni, Bologna

Dopo la bella giornata di lunedi 14 maggio, in cui il "Piccolo Coro Mariele Ventre" dell'Antoniano ha ricevuto dalle mani del sindaco di Bologna il Nettuno D'Oro come riconoscimento per il grande prestigio che dato a Bologna, la Fondazione Mariele Ventre, in collaborazione con la Casa Editrice ELI - Spiga, organizza anche quest'anno “Scuole in Coro per Mariele”.
Si tratta di una rassegna di cori provenienti da scuole di tutto il territorio nazionale, nell’ambito del più ampio progetto didattico-educativo di Gisella Gaudenzi (che è anche direttore artistico della manifestazione) “Sulle note di Mariele”, adottato nel corso dell’intero anno scolastico da varie scuole primarie di ogni parte d’Italia.
La Rassegna di Cori Scolastici rappresenta il gioioso momento conclusivo di tale progetto, e si svolgerà 
al Teatro Auditorium Manzoni
Via de Monari 1/2 (laterale di Via Indipendenza), Bologna
venerdì 18 maggio 2018 dalle ore 15.30.
È confermata la partecipazione di 8 cori provenienti da istituti scolastici di ogni parte del territorio nazionale (Benevento, Bologna, Borgo Vodice [Latina], Piacenza, Rottofreno [Piacenza], San Lazzaro di Savena [Bologna], San Pietro in Casale [Bologna]) con una presenza di oltre 1.000 persone (tra bambini, insegnanti e accompagnatori).
Presentatrice d’eccezione, sarà Lorena Bianchetti, giornalista e conduttrice del programma televisivo “A Sua immagine” in onda su Rai Uno.
Nella mattinata del giorno successivo, sabato 19 maggio, il Sindaco di Bologna Virginio Merola accoglierà i cori nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio per il saluto della Città di Bologna.
Le due giornate permetteranno a grandi e piccini una gioiosa condivisione di intenti umani e culturali, nel vivo ricordo dell'intuizione artistica e spirituale di Mariele Ventre, anima dello Zecchino d’Oro nonché fondatrice e direttrice del Piccolo Coro dell'Antoniano di Bologna.
L'ingresso al teatro è libero e gratuito con invito e fino ad esaurimento posti.

martedì 8 maggio 2018

Il riconoscimento AICE alla nostra scuola per una buona pratica a favore dell'epilessia



“Accendi il cuore per l’epilessia” è l’invito che AICE mette al centro delle attività, promuovendo e premiando le buone pratiche che hanno come protagonisti bambini, bambine e ragazzi o ragazze con epilessia. La nostra scuola ha ricevuto il riconoscimento come "buona pratica" per il percorso inclusivo preparato appositamente nel anno scolastico 2016/17 per un bambino con questa patologia.

Cos’è l’epilessia
Dal greco “epilambanein”,  epilessia significa: “essere colti di sorpresa”.
Il termine Epilessia raccoglie numerose e distinte condizioni patologiche, ad oggi ne vengono classificate oltre 40. Una scarica anomala tra le cellule del cervello può determinare sensazioni o azioni che si manifestano, indipendentemente dalla nostra volontà, e a seconda delle aree celebrali, in modi diversi.
Si possono percepire sensazioni tattili od odori, suoni, sapori, immagini, come si possono compiere azioni quali il tremito di un arto o l'irrigidimento e scuotimento di tutto il corpo. Tutto ciò con una perdita di contatto con l'ambiente costante o parzialmente modificato o assente. Una crisi non fa epilessia, può accadere accidentalmente, per disfunzioni transitorie o essere autoindotta. Meglio consultare uno specialista!
Perché sia un’epilessia, le crisi si devono verificare spontaneamente quale espressione di una condizione cronica di esagerata eccitabilità del cervello, in particolare della corteccia cerebrale.
L'epilessia interessa tra lo 0,5% e lo 0,8% della popolazione, oltre 300.000 cittadini italiani, di cui 25.000 nuovi casi ogni anno.

martedì 1 maggio 2018

Tre belle testimonianze di Vita; Coraggio, Speranza, Provvidenza


"La cosa che conta di una vita è "il fine" non "la fine". E' il motivo per cui uno affronta, va avanti, lotta resiste e combatte" (Luigi Maria Epicoco)
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Tre belle serate dedicate a tre testimonianze di giovani famiglie che con coraggio e speranza hanno abbracciato la Vita affidandosi alla Provvidenza con Coraggio e Speranza.

Parrocchia di Santa Maria Maggiore, Pieve di Cento

Sala Parrocchiale, Via Matteotti 21


Venerdi 4 maggio ore 21,00

 Anna Mazzitelli e Stefano Bataloni

"Con la maglietta a rovescio", la storia di FIlippo Bataloni

"...Filippo ne ha vissuti solo otto, ma in questi otto anni è stato felice, è stato amato, ha amato. Ha avuto delle grandi passioni, ha avuto degli amici veri, ha visto posti, visitato luoghi, fatto esperienze..."

Venerdi 11 maggio, ore 21,00


Laura Debolini e Filippo Fiani

"Il centuplo quaggiù", adozioni internazionali e tanta Provvidenza

"...l’avventura d’amore e burocrazia intrapresa per adottare in tempi diversi due bambini peruviani. Ma poi la famiglia si allarga inaspettatamente, dopo tanti anni di matrimonio,.."

Venerdi 18 maggio, ore 21,00


Carlo e Sabrina Paluzzi e Francesco e Annamaria Civenni

La difesa della Vita nascente. L'esperienza della Quercia Millenaria

"...storia di una ghianda divenuta la Quercia Millenaria. "Pochi sanno quale sia stato il percorso che ci ha portato a dire un "sì" che ha cambiato non solo la storia della nostra vita ma quella di molte altre persone...."