Lui è Fabieke (nome d'arte di Fabio Del Monte, classe 1987) mago dell’Aerosol Art, tecnica pittorica aerografica nata negli Stati Uniti negli anni '70. Lei è Mariele Ventre:
sguardo magnetico, dal piglio dolce e autorevole adorata dai bambini;
di fatto cuore e anima del Piccolo Coro dell’Antoniano a lei dedicato
dopo la sua scomparsa nel 1995. Si sono "incontrati" qualche tempo fa e il pretesto è stata la richiesta di realizzare un murales sul muro esterno della scuola di San Lazzaro di Savena (BO) e intitolata pochi giorni fa proprio alla piccola grande direttrice del Piccolo Coro dell'Antoniano. Il racconto di questo "incontro" che Fabieke ha pubblicato sul suo blog va assolutamente letto: E per questo lo pubblichiamo anche noi:
Mariele Ventre
di Fabieke (qui l'originale)
San Lazzaro di Savena (BO), September 2018
Suona il telefono. E’ Giulia dal Comune di San Lazzaro. Rispondo e mi
sento domandare se fossi stato disponibile a fare un graffito sulla
facciata di una scuola ritraendo Mariele Ventre. Di primo impatto penso
“e me lo chiedete anche?” poi mi ricordo che mia mamma si raccomanda
sempre di essere educato e quindi mi limito ad un “si ok, i tempi sono
stretti e ci saranno da fare i salti mortali, ma certo che si!”. Per la
scelta dell’immagine vengo messo direttamente in contatto con la
Fondazione Mariele Ventre dove approccio con chi Mariele l’ha conosciuta
davvero. Donatella e Maria Antonietta (la sorella) si dimostrano da
subito disponibili a collaborare e soprattutto felicissime di ciò che
sta prendendo forma. Mi raccontano un po’ di Mariele, si complimentano
per le mie opere, mi danno del lei e mi ringraziano anzitempo perché è
un onore per loro. Ah per loro è un onore? C’è non so, hai capito? P-E-R
L-O-R-O. Boh va beh, metto da parte l’imbarazzo, le lascio la mia mail
ed in meno di una settimana ricevo tramite WeTransfer una roba come
trentaquattro foto di Mariele (una più bella dell’altra) e ne scelgo
quattro. Le mando subito ad Isabella e da quattro diventano due. In
teoria sarebbe dovuta essere solo una, ma Mariele è Mariele e quindi
vale tutto doppio. Ho a disposizione una settimana di tempo, nella quale
ho già diversi impegni personali impossibili da rimandare, guardo le
previsioni meteo e battezzo le uniche due date sul calendario
disponibili, sperando che le precipitazioni scioperino. Mi organizzo con
il noleggio del cestello e successivamente con Rosario, un tecnico del
Comune che se non ci fosse sarebbe da inventare, una di quelle persone
che lascia parlare i fatti e con la quale è sempre una garanzia
collaborare. Ore 6:30, la sveglia mi ricorda che oggi non si va in
ufficio ma a dipingere e difatti alle 7:15 son già sul cestello. Dopo
pochi minuti iniziano ad arrivare i primi bimbi accompagnati dai
genitori e vederli felici mi fa amare ancora di più la mia passione.
Dopo poco mi raggiunge Claudia, un’insegnante, e prima che io riesca a
ricambiarle il saluto esclama “Fabio ti ho portato la colazione: due
brioche, una con la crema ed una con la marmellata, un caffè e un
cabaret di pasticcini” al che, dall’alto del mio cestello, la ringrazio
anche se caffè e marmellata non mi piacciono (questo lo sto scrivendo
per le prossime volte che vorrete offrirmi qualcosa eheheh) e procedo
con ciò per cui son stato incaricato. Il muro è grande ma non demordo,
mi rimetto le cuffie, la maschera ed il resto vien e da se. A metà
mattina mi raggiunge anche Donatella della Fondazione Mariele Ventre,
appassionata di fotografia e di Street Art, la quale mi farà compagnia
coi suoi quasi mille scatti per entrambi i giorni, mi regalerà una copia
di “Mariele Ventre – Dentro il coro della vita“ e si rivelerà una
persona davvero squisita. Poco dopo arriva anche la mia ragazza che,
vista l’estrema vicinanza, ha deciso di fare pausa pranzo insieme. Si
insomma dipingo, non sono in ufficio, ho una fotografa tutta per me e
per pranzo la mia ragazza che mi fa compagnia, cosa posso volere di più?
Riprendo col graffito ed alle 18:00 decido che è l’ora di andare a casa
perché la stanchezza, al contrario della mano che faccio fatica a
sentire, si fa sentire eccome. Il mattino seguente solito tran-tran: io,
il muro e Donatella. Questa volta niente colazione ma in compenso
Claudia mi regala una copia del diario Scolastico delle scuole di San
Lazzaro, che vede in copertina il mio graffito delle scuole Rodari. Io
sempre dall’alto del mio cestello, la ingrazio di cuore e proseguo. I
bambini sono scatenati più che mai, alcuni mi chiedono di autografargli
il diario, altri di fare un selfie ed anche i genitori si lanciano coi
complimenti. La stanchezza si dimezza all’istante ed inizio a vedere la
fine. Ore 18:30 è finalmente finito ed anche io non sono da meno,
difatti nel fare manovra con il cestello, sfioro un muretto e rompo la
plastica della freccia. Eh va beh, fa parte del gioco, non morirò certo
per quei quindici euro. Arrivo a casa, faccio la doccia, mi metto sul
divano, perché l’indomani si lavora ed è giusto riposarsi. Neanche a
farlo apposta ed il mio telefono inizia a vibrare all’impazzata per le
decine di complimenti. Tutto bellissimo, ma il meglio deve ancora
venire. Oggi esco dall’ufficio, salgo in auto, collego il bluetooth e
Prince e la sua Purple Rain vengono interrotti sul più bello. E’ Maria
Antonietta Ventre che mi vuole ringraziare per quanto è stato fatto e
quando le domando “Quindi le somiglia?” mi risponde con un netto “non è
che le somiglia, è proprio lei! Senza se e senza ma! Quando l’ho vista
mi sono addirittura emozionata e commossa. Lei è stato bravissimo, non
so che altro dire!”. Io boh, sinceramente penso di avere finito i
termini per descrivere cos’è per me il writing, quindi mi limito a dire
G-R-A-Z-I-E! Per quanto riguarda l’inaugurazione del muro, questa si
terrà domattina e mi spiace davvero non poterci essere, però spero che
chi decidesse di partecipare, rimanga soddisfatto di quanto fatto perché
alla fine è sempre e solo amore, se amore sai dare.
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