
Già dopo pochi giorni il suo arrivo nella nostra Diocesi, ha voluto presiedere la celebrazione in ricordo di Mariele Ventre.
Ed è con le sue stessse parole che desideriamo manifestare tutta la nostra gioia per il suo arrivo.
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(.....) "La gioia del Vangelo si confronta con i tanti motivi di preoccupazione,
che agitano i nostri cuori e il mondo. A qualcuno può apparire ingenua,
pensando alle sfide che dobbiamo affrontare e alle tante insostenibili
sofferenze del nostro tempo. Ma la nostra gioia non è scappando il
confronto con la realtà, chiudendosi in paradisi finti, smettendo di
lottare contro il male. L'avvento ci prepara a riconoscere la nostra
gioia nella debolezza scandalosa della mangiatoia di Betlemme. La gioia
si misura con le difficoltà vere della vita ed è lotta. E tutt'altro che
buonismo! La misericordia vede e prepara quello che ancora non c'è,
"Credo, Signore, in Te Parola. Credo non in ciò che vedo, credo senza
vedere e credo che vedrò. Il segno è il figlio della Vergine", pregava
il sacerdote di Roma, Andrea Santoro, martire in Turchia, uomo di
profonda e sofferta gioia. Anche noi domandiamo oggi a Giovanni Battista
"cosa dobbiamo fare", smettendo di ricorrere alle nostre abitudini e
alla sapienza triste del pensare a sé. Percorrete, risponde, la via
della gratuità, del dono, regalando quello che avete a chi non lo ha. La
misericordia non si riceve solo, ma si dona! La gioia è nella
solidarietà perché la troviamo nel preparare per gli altri e nel
rispondere noi, con quello che abbiamo, alle loro domande. Giovanni
propone ai pubblicani la via della legalità, del lavoro come servizio,
di un senso sobrio della vita. E poi ai soldati, uomini abituati a
essere aggressivi, violenti, che cercano la gioia nell'affermazione del
proprio ruolo, della considerazione, della propria forza che umilia gli
altri, Giovanni Battista chiede di non maltrattare mai nessuno, cioè di
essere umili e di accontentarsi, cioè di non essere ossessionati e
deformati dalla logica del possedere, che rende voraci e violenti,
liberandosi dal demone del consumismo che ci fa credere di stare bene
perché abbiamo tanto. Il cristiano è per la gioia, ma vera, non drogata,
non l'inferno di una gioia individuale.
(......)"
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