Un anno fa, proprio nei giorni che precedono l'inizio dell'avventura educativa e scolastica, il quotidiano Avvenire pubblicava questo bell'articolo a firma Alessandro D'Avenia, di cui ne riproponiamo una sintesi (l'intero articolo è leggibile sul sito "Prof 2.0" di Alessandro D'Avenia, settembre 2011 )
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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di
scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No.
Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più?
No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci
sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi
da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno
scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero
ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti
i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne
vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo
sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra.
Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso
dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di
desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi
che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei
sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve
lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché
dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della
Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e
delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che
brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita,
energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi
di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a
interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che
la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e
perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a
trasformare la luce in immagini.
(Alessandro D'Avenia, insegnante e scrittore)
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