Il
cuore della scuola è l’educazione. Il rapporto che si può stabilire tra
studente e maestro. Ma questo rapporto ha uno scopo ben preciso: non
legare a sé ma aprire alla realtà nella sua totalità. Come ha scritto il
filosofo tedesco Josef Andreas Jungmann: “L’educazione è l’introduzione
alla realtà totale” (in Christus als Mittelpunkt religiöser Erziehung,
Freiburg i.B. 1939). Che cosa sono, infatti, le discipline se non delle
strade per entrare in rapporto con la realtà, per capirla, per mettere a
frutto quel patrimonio di esperienza e di conoscenza che ci viene dalla
nostra tradizione affinché sia reinventato?
Le caratteristiche dell’insegnante
Ora, l’educazione, per l’insegnante, consiste nel “come far conoscere”. Einstein scriveva nei Pensieri degli anni difficili (1936):
“A volte si vede nella scuola semplicemente lo strumento per tramandare
una certa quantità massima di conoscenza alla generazione che sta
formandosi. Ma questo non è esatto. La conoscenza è una cosa morta; la
scuola, invece, serve a vivere”.
In
che modo la conoscenza aiuta a vivere? Dobbiamo chiederci: come cerco
io, insegnante, nella mia materia di far conoscere, di far diventare
esperienza le cose che dico? Ossia, come ciò che insegno aumenta la
coscienza che gli studenti hanno di loro stessi e della realtà; come la
disciplina che insegno collabora alla crescita della persona nella sua
interezza.
Occorre un triplice impegno:
1.
occorre posseder bene la materia e far capire bene ciò che si dice
assumendo come punto di partenza il mondo categoriale dell’allievo (per
intenderci: non si può dare una bistecca ad un bambino di tre mesi)
2.
far vedere concretamente in che modo quello che si studia c’entra con
la loro esperienza e risponde a quelle domande di vero, bello e bene che
possiede.
3.
far vedere la connessione tra particolare e totalità: posso sopportare
la fatica di un cammino avendo in mente la meta e cominciando a vedere
degli squarci del paesaggio che si allarga
Tratto da : Si educa alla Bellezza con la Bellezza
Intervento della dott.ssa Elena Ugolini, allora Sottosegretario del
MIUR alla
Conferenza inaugurale del Centro dell’Arcivescovato di Granada “Studium
Granatense et Sacromontanum”, 4 dicembre 2012.
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